Crest Araldico Aerei MQ-9A PREDATOR MQ-1C PREDATOR A+ Aeronautica-militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0300
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Crest Araldico Aerei MQ-9A PREDATOR MQ-1C PREDATOR A+ Aeronautica-militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0300

Prodotto Ufficiale
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L'MQ-9 è un velivolo più grande e ha più capacità di carico del RQ-1 Predator. Può usare gli stessi sistemi di terra del MQ-1. L'MQ-9 ha una potenza di 950 cavalli vapore, molto più potente del motore a pistoni del Predator. L'incremento di potenza permette al Reaper di portare 15 volte il peso e volare a tre volte la velocità del MQ-1.[1]

Nel 2008 la New York Air National Guard 174th Fighter Wing iniziò la transizione dall'aereo pilotato F-16 all'aeromobile a pilotaggio remoto MQ-9 diventando così il primo squadrone d'attacco pienamente automatizzato.[2][3][4]

Il 1 agosto 2008, l'Italia ha richiesto 4 di questi velivoli, 4 stazioni di terra e 5 anni di assistenza, per un atotale di 330 milioni di dollari.[5] Nel novembre 2009 ne ha richiesti altri 2.[6] Dal giugno 2010 sono cominciate le consegne dell'MQ-9 all'Aeronautica Militare Italiana.

Nell'ottobre 2011, la rivista tecnologica americana Wired ha dichiarato che i computer che controllano i droni Reaper e i Predator, sono infettati da un virus informatico.[7]

Il 13 dicembre 2011, un MQ-9 disarmato appartenente agli Stati Uniti d'America è caduto sull'aeroporto Internazionale delle Seychelles senza provocare vittime.[
Sviluppo[modifica sorgente]

Nel 2002 l'esercito statunitense ha indetto una gara per la progettazione di un APR multifunzione a raggio esteso nel 2002, per rimpiazzare il MQ-5 Hunter. Due aerei riuscirono ad entrare nella competizione, una versione migliorata del MQ-5 Hunter, ed il Warrior. Nel agosto 2005, l'esercito annunciò il Warrior come vincitore e vinse un contratto da 214 milioni di dollari per lo sviluppo e la dimostrazione. L'esercito intendeva produrre 11 sistemi Warrior, ognuno dei quali aveva 12 APR e 5 stazioni di controllo a terra. Con una spesa totale del programma di un miliardo di dollari, L'aereo dovrebbe diventare operativo nel 2009.

L'esercito ha designato il Warrior MQ-12, ma il Dipartimento della difesa statunitense gli diede invece la denominazione MQ-1C.[1]

Descrizione tecnica[modifica sorgente]

L'MQ-1C Warrior è un APR a media altitudine a lungo raggio, (Medium Altitude Long Endurance - MALE) caratterizzato, rispetto al suo predecessore, da una maggiore apertura alare ed è mosso da un motore Thielert "Centurion", che gli consente migliori prestazioni ad elevate altitudini (è essenzialmente un motore a pistoni/diesel che brucia propellente per motori jet). È in grado di operare per 36 ore ad altitudini superiori a 7 600, con un raggio operativo di 400 km.

Il muso dell'aereo è stato allargato per ospitare un radar ad apertura sintetica, un sistema d'indicatore di movimento a terra (Ground Moving Target Indicator, SAR-GMTI), ed è anche equipaggiato con un sistema di inquadramento multi-spettrale (AN/AAS-52 Multi-spectral Targeting System) (MTS) sotto il muso. L'aereo può trasportare un carico di apparecchiature elettroniche da 800 libbre e essere armato con missili AGM-114 Hellfire e bombe guidate GBU-44/B Viper Strike.

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