Crest Araldico Aerei NH 500E Aeronautica Militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0315
Crest Araldico Aerei NH 500E Aeronautica Militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0315 Crest Araldico Aerei NH 500E Aeronautica Militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0315

Crest Araldico Aerei NH 500E Aeronautica Militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0315

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Crest Araldico Aerei NH 500E Aeronautica Militare Italiana cm 22,5 X 17,5 Art. AM0315

Storia[modifica sorgente]

Le origini[modifica sorgente]

La serie Hughes 500/MD 500 venne realizzata in risposta ad un requisito dell'U.S. Army per un elicottero di osservazione leggero.[1] Nel 1960, l'U.S.Army emise la Technical Specification 153 per un elicottero leggero da osservazione (LOH - light observation helicopter) in grado di soddisfare vari ruoli: trasporto di personale, scorta e missioni di attacco, eliambulanza e osservazione. Dodici società presero parte nella competizione e la Hughes Tool Company's Aircraft Division sottopose il Model 369. La commissione dell'Esercito e Marina Militare statunitensi selezionò come finalisti i due progetti sottoposti da Fairchild-Hiller e Bell, ma l'esercito incluse in seguito anche l'elicottero della Hughes.

Il primo prototipo del Model 369 volò per la prima volta il 27 febbraio 1963. Originariamente designato come YHO-6A secondo il sistema di designazione dell'esercito, venne rinominato YOH-6A nel 1962 quando il Dipartimento della Difesa stabilì un nuovo sistema di designazione per gli aeromobili. Furono costruiti cinque prototipi, equipaggiati con una turbina Allison T63-A-5A da 252 shp[2] e consegnati all'Esercito Americano a Camp Rucker, Alabama per competere contro gli altri dieci prototipi sottoposti dalla Bell e Fairchild-Hiller. Durante il corso della competizione, la proposta della Bell, lo YOH-4, fu eliminato[3] come conseguenza del sottodimensionamento del motore, un T63-A-5 da 250 shp. Rimasero in lizza per il contratto LOH la Fairchild-Hiller e la Hughes. La Hughes vinse la gara[4] e l'Esercito sottoscrisse un contratto per l'avvio della produzione nel maggio 1965, con un ordine iniziale per 714 esemplari, aumentato più tardi a 1300 con una opzione per altri 114. Il ritmo di produzione mensile giunse a 70 elicotteri nel primo mese. Ma la Bell non rimase ad osservare il successo della rivale e mise mano al suo migliore elicottero leggero, il Bell 206, che aveva perso contro l'Hughes. Convinta che potesse risultare un elicottero di successo, venne perfezionato nel modello 206A e a quel punto si ritenne di avere la carta vincente per riaprire il concorso prima che venissero consegnati tutti gli elicotteri. Se la Bell migliorò la propria posizione, la Hughes peggiorò a sua volta, perché ad un certo punto, alla metà degli anni '60, non riuscì a contenere i prezzi di produzione ai livelli pattuiti, dando almeno parziale ragione ai contestatori della sua vittoria.

Accadde così che la gara per l'elicottero leggero da osservazione venisse riaperta nel 1967, e il marzo dell'anno dopo portò un verdetto clamoroso, con la vittoria della Bell. Questo fece sì che ai 1400 OH-6 Cayuse seguissero ben 2200 elicotteri OH-58 Kiowa (versione militare del Bell 206), consegnati tutti entro il 1973, tanto che nel decennio successivo sono riusciti a rimpiazzare quasi totalmente i loro concorrenti, a metà anni '80 ridotti a circa 400 e tolti dall'organico dei battaglioni elicotteri assegnati alle Divisioni dell'US Army. Da questo concorso, con i suoi colpi di scena e i suoi 2 vincitori, è nato in sostanza il mondo degli elicotteri leggeri moderni.

Hughes-MD 500
Testa del rotore dell' MD 500E
Prima della presentazione in volo dell'OH-6, la Hughes annunciò che stava sviluppando una versione civile da introdurre sul mercato con il nome Hughes 500 disponibile in configurazioni a cinque e sette posti.[1] Venne anche offerta una versione utility con un motore più potente e denominata 500U (più tardi 500C).

La produzione continuò e nel 1976 venne posto in vendita l'Hughes 500D, una versione migliorata con un motore più potente, una coda a T, un nuovo rotore principale a cinque pale e in opzione un rotore di coda a quattro pale.[1] I 500D furono sostituiti dai 500E a partire dal 1982. La nuova versione differiva per il naso più affusolato e per vari miglioramenti interni tra cui maggiore spazio nell'abitacolo in altezza e per le gambe. Venne creata una ulteriore versione, la 530F, più potente dei 500E e ottimizzata per lavori ad altezze e temperature maggiori.

Nel gennaio 1984 la McDonnell Douglas acquisì la divisione elicotteri della Hughes e da agosto 1985 i 500E e i 530F furono costruiti come MD 500E e MD 530F Lifter.[1] In seguito alla fusione tra Boeing e McDonnell Douglas del 1997, la Boeing vendette la produzione di elicotteri civili alla MD Helicopters nel 1999.

Le varianti militari sono state introdotte sul mercato con il nome MD 500 Defender.

Utilizzatori[modifica sorgente]


Cockpit dell'MD 500E.
Il piccolo Hughes però era talmente promettente, e il mercato civile e militare talmente bisognoso di nuove macchine, nonché di evitare di finire in un regime di monopolio da parte della Bell, che i successi commerciali, al di fuori degli Stati Uniti continuarono senza soluzione di continuità, anche se il contratto originale non venne mai più avvicinato da nessun altro utente. Anche in questi mercati si ripresentò la competizione con il Bell 206, che ha finito per condividere la gran parte del mercato di settore. Il progetto Hughes si prestava a molteplici aggiornamenti e in effetti molti ne vennero studiati, e per lo più realizzati (differentemente da molti altri tipi, rimasti essenzialmente monotipo). Uno dei modelli più noti, e largamente esportati, è il 500M, venduto in pochi anni a non meno di 9 paesi solo considerando le esigenze di enti militari e paramilitari.

In completa antitesi con il Bell 206 (elica bipala a corda larga), esso aveva un rotore addirittura a cinque pale, prodotto su licenza in Argentina e Giappone, e presentava una serie di innovazioni, come la turbina da 317HP e la coda completamente ridisegnata, ora con un timone verticale, alla base del quale era stata disposta l'elica anti-coppia. I piani orizzontali furono tolti dalla loro posizione, e messi alla sommità del timone, ora unico e verticale, che vedeva un piano orizzontale senza continuità con derive ausiliarie verticali alle estremità. Resta invece la pinna ventrale, unita con il timone.
McDonnell Douglas Defender 500MD Defender TOW
Il modello militare derivato più noto è il Model 500MD Defender, che nella variante TOW aveva quattro missili pronti al lancio, con una struttura di mira ottica a doppia finestra, contenuta in una sorta di palla, come nei Cobra. Ma la versione base di questo elicottero militare è stata ottimizzata per una serie notevolissima di armamenti, come due lanciarazzi da 70mm l'uno, una mitragliatrice Minigun da 7,62mm con 2000 colpi, un lanciagranate da 40mm, o addirittura un cannone da 30mm simile a quello dell'Apache, sistemato sotto la fusoliera, con 600 colpi, ed una cadenza di tiro ridotta a 350 colpi al minuto. Questa opzione non ha avuto, comunque, apparentemente alcun seguito, ma è indicativa delle potenzialità che da anni sono state implementate anche su piattaforme d'arma di modeste dimensioni.

Tra i clienti dei Defender TOW, da segnalare lo stato di Israele, che li ha comprati in una trentina di esemplari per integrare i più potenti Cobra, e che li ha anche usati in azione nel 1982. Bisogna dire che i Defender, sono molto più economici dei Cobra, ma hanno anche una struttura molto più fragile, e i piloti sono praticamente senza protezione, mentre la potenza di fuoco è limitata alla metà dei missili e senza armi aggiuntive come mitragliere e razzi, il che espone i Defender alle minacce di fuoco contraereo ravvicinato. Essi sono poi solo appena più piccoli dei Cobra e molto più lenti, tranne che in velocità ascensionale, dove sono capaci di notevoli prestazioni. Un altro cliente con i Defender TOW è il Kenya.





Hughes 500M Cayuse H-245 Danese
Altri clienti che hanno acquistato macchine della serie, per quello che riguarda le versioni militari, sono tra l'altro la Corea del Sud, che ne ha oltre un centinaio e la produzione su licenza[5]. Ma anche la Corea del Nord, si è scoperto in anni recenti, ne ha ottenuti oltre 80, probabilmente reperiti nel mercato civile, 60 dei quali convertiti in seguito ad uso militare[5].


I sudcoreani, molto sconcertati da questo fatto, in caso di guerra avrebbero difficoltà ad identificare le macchine nordiste, verosimilmente usate per infiltrare commando e sabotatori, la principale risorsa offensiva nordcoreana, e quindi si è cercato di porvi rimedio bandendo una gara per sostituire la flotta di elicotteri Defender, quando essi erano ancora praticamente nuovi. Non pare che però finora si sia arrivati a nulla di concreto.

In termini di prestazioni, al peso di 1361 kg, con 4 TOW a bordo, un MD-530MG può volare a distanze massime di 433 km, o 2h e 49 minuti, salendo fino a 4200m e potendo stare in hovering a 1775m fuori effetto suolo, 2100m con effetto suolo.

Le macchine sono indicativamente capaci di una velocità di crociera di 220 km/h a 1220m di quota, possono arrivare ad una località distante 55 km, stazionare volando a 120 km/h tra i 15 e i 60m per 90 minuti, e tornare con il 10% di riserva, il che farebbe un'autonomia totale di 300 km circa. Non è certamente molto, ma la maggior parte degli elicotteri d'attacco ha un'autonomia non molto superiore, mentre il Defender, nel modello MD-530MG ha un serbatoio da 240 litri (un quinto della capacità di un AH-64).

Due elicotteri di questo tipo sono stati utilizzati nel film Capricorn One in un famoso inseguimento.

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