Crest 3 Reggimento Alpini Esploratori Prodotto Ufficiale Art. EI0001P3RGTALPINI

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Crest 3 Reggimento Alpini Esploratori Prodotto Ufficiale Art. EI0001P3RGTALPINI

Il Crest è nuovo e nella sua confezione originale.
CREST IN METALLO SMALTATO LEGNO CL26 22 X 17 CM 3 RGT ALPINI

Prodotto Italiano
Professionale
Prezzo Imbattibile
Prodotto Ufficiale con licenza
Originale Giemme®

Dalle origini
Il 1º novembre 1882 il reggimento[1] viene formato a Fossano con i battaglioni "Val Stura", "Val Maira" e "Monti Lessini"[2] al comando del colonnello Leone Pelloux.[3] Nel 1885 il reggimento si trasferì a Savigliano, trasferendosi a Torino, presso la caserma detta “del Rubatto”, nel corso del 1887. Nel 1889 i quattro battaglioni assunsero i definitivi nomi di "Pinerolo", "Fenestrelle" "Susa" e "Exilles".[2] Durante la Guerra di Abissinia del 1895-96 alcune compagnie del battaglione "Fenestrelle" ebbero il loro primo impiego bellico.[2] Dopo la valanga del Beth, che travolse e uccise 88 minatori il 19 aprile 1904 i suoi reparti si distinsero durante le operazioni di soccorso ai sopravvissuti e delle salme degli uccisi.[2] Il reggimento viene impegnato durante la guerra italo-turca in Libia (1911-1912), e successivamente combatte nella prima guerra mondiale. All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 24 maggio 1915, il reggimento contava sui quattro battaglioni permanenti e sui quattro battaglioni della Milizia Territoriale "Val Pellice", "Val Chisone", "Val Dora" e "Val Cenischia".[2]


Scudetto della 1ª Divisione alpina "Taurinense"
Particolarmente nota fu l'azione militare[4] che portò alla conquista[5] del Monte Nero,[4] avvenuta il 16 giugno 1915, celebrata anche da un noto canto di guerra. Parteciparono all'impresa i battaglioni "Pinerolo", "Susa", "Exilles", "Val Pellice", "Val Dora", "Val Cenischia".[6] Nel dicembre dello stesso anno furono costituiti tre battaglioni della “Milizia Mobile Monte” ("Monte Granero", "Monte Albergian", "Monte Assietta") seguiti successivamente da altri due ("Moncenisio" e "Courmayeur").[2] Al termine del conflitto il battaglione "Fenestrelle” venne impiegato nella repressione dell'impresa di Fiume, fortemente voluta da Gabriele D'Annunzio.[2]

A seguito del riordinamento del 1921 viene inquadrato nella Divisione Alpina, e nel 1923 nel Raggruppamento Alpini; quindi nella Brigata alpina nel 1926. Dal 1935, assieme ai Reggimenti 4º Alpini e 1º Artiglieria alpina, è inquadrato nella 1ª Divisione alpina "Taurinense" e partecipa con il battaglione "Exilles" inquadrato nella 5ª Divisione alpina "Pusteria" alla conquista dell'Etiopia, durante la guerra d'Eritrea.


Battaglione Monte Assietta: lapide a Chieri
Con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, il reggimento viene impegnato sul fronte francese.[2] Dopo aver partecipato alla Campagna italiana di Grecia e al successivo presidio dei Balcani, all'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943.[2] resistette ai tedeschi fino al 15 settembre, quando si arrese[7] a Begova Korita, in Montenegro.[2]
La grande unità viene sciolta in Montenegro, molti alpini dopo lo scioglimento entrano a far parte della Divisione italiana partigiana Garibaldi, la quale operò a fianco della resistenza jugoslava.
Dopo l'8 settembre 1943 l'unico battaglione a non essere sciolto rimase il battaglione alpini "Monte Granero" che sebbene formato da classi anziane 1906/1910, decide di combattere i tedeschi a Quenza in Corsica e successivamente dal giugno al settembre del 1944 è inserito nel Corpo Italiano di Liberazione (Abruzzi e Marche).[8]
Il 25 giugno 1944[8] il 3º Reggimento viene ricostituito[9] ed inserito all'interno della 1ª Brigata del Corpo Italiano di Liberazione; del reggimento facevano parte il battaglione Piemonte.[8] e il battaglione alpini "monte Granero".[8] Il reggimento viene sciolto il 25 settembre,[2] ufficialmente per mancanza di rincalzi, e i suoi elementi confluiscono nel Reggimento Fanteria Speciale.
Dopoguerra
Incisione di un fante del 3º Reggimento Alpini al forte di Fenestrelle
Il Battaglione "Susa", ricostituito nella primavera del 1946,[10] per trasformazione del 526º Battaglione guardie, alle dipendenze del 4º Reggimento alpini, ereditò le tradizioni del 3º Reggimento.[2]
Nel 1975, in seguito alla soppressione dei reggimenti, il Battaglione "Susa" assunse forma autonoma alle dipendenze della Brigata alpina "Taurinense"[10] e il 21 marzo 1976[11] gli venne consegnata la bandiera di guerra.[10]
Dal 1963 al 2002 il Battaglione "Susa" prima, ed il 3° poi, hanno fatto parte dell'Allied Mobile Force-Land-AMF(L) della NATO come elemento di base del Contingente “Cuneense”, partecipando a numerose esercitazioni nelle aree di contingenza nord, centro e sud europee (Norvegia, Danimarca, Regno Unito, Spagna, Slovenia). L'AMF(L) nasce nel 1960 come forza multinazionale d'intervento che può dispiegarsi con breve preavviso in qualunque zona minacciata del Comando alleato in Europa.
Il 23 ottobre 1993 venne ufficialmente ricostituito[10] il 3º Reggimento alpini,[12] di cui assunse il comando il colonnello Armando Novelli. Nel periodo 2 marzo - 22 ottobre 1993 il Battaglione "Susa" prese parte all'operazione ONUMOZ in Mozambico,[10] contribuendo alla formazione del Contingente Albatros. Unità del "Susa" continuarono a permanere in Mozambico fino a dicembre del 1994 per fornire sicurezza al Reparto di Sanità Aviotrasportabile.[10]
Nel novembre del 1994 il 3º Alpini interveniva in soccorso alle popolazioni colpite dall'alluvione, operando nel Cuneese, meritando la Medaglia di bronzo al merito della Croce Rossa Italiana.
Il 3º Reggimento Alpini, nei periodi 9 febbraio - 27 giugno 1997 e 22 agosto 1997 - 17 febbraio 1998, ha preso parte all'operazione "Constant Guard" in Bosnia ed Erzegovina, come parte della SFOR.[10] Nel 1999 il reggimento, con un preavviso di sole due settimane, ha partecipato all'operazione Joint Guardian.[10] in Kosovo nel periodo 6 luglio - 29 ottobre, contribuendo alla formazione del Contingente KFOR.[10] Dopo soli cinque mesi in patria, dal 15 marzo al 14 luglio il 3° ha costituito, in Bosnia ed Erzegovina, l'Italian Battle Group ricevendo la responsabilità del settore della Brigata Multinazionale Nord (Brigata meccanizzata "Sassari").[10]
Nel 2001 il Reggimento è nuovamente impiegato in Kosovo nell'operazione “Joint Guardian”, nel periodo 19 giugno - 9 ottobre, contribuendo alla formazione del Contingente KFOR.[10]
Nel 2002, il Reggimento, con la Compagnia Comando e Supporto Logistico e la 36ª Compagnia, è stato impiegato nell'operazione ISAF in Afghanistan,[10] mentre la 221ª Compagnia ha partecipato nei Balcani all'operazione "Amber Fox" in Macedonia (FYROM).
Nel 2004, il Reggimento con la Compagnia Comando e S.L. ed il Battaglione alpini "Susa" è stato impiegato nell' "operazione Sparviero" in Afghanistan.[10]
Dal 4 al 28 aprile 2005 con il Battaglione alpini "Susa" ha preso parte all'operazione "Althea" in Bosnia ed Erzegovina. Nel corso del 2005 unità a livello plotone del "Susa" e singoli militari hanno preso parte all'Operazione Antica Babilonia in Iraq, “Presidium” ed “ISAF” in Afghanistan e “Joint Enterprise” in Kosovo.[10]
Tra il febbraio e l'agosto del 2007 è stato impiegato quale pedina costitutiva del Contingente ITALFOR XV, nell'ambito della missione ISAF a Kabul, in Afghanistan.
Il reggimento è stato altresì chiamato a fornire la base su cui si è costituito il Contingente ITALFOR XIX, sempre impiegato nella capitale afgana nell'ambito dell'operazione ISAF.
Nel 2010 il reparto è stato impegnato, tra aprile e ottobre, in Afghanistan nell'ambito dell'operazione ISAF questa volta nella delicata area di Shindand.
Tra l'agosto 2012 e il marzo 2013 il Reggimento è stato nuovamente dispiegato in terra Afghana nell'area di Shindand.
Nonostante i pressanti impieghi esteri il Reparto è stato a più riprese impegnato nell'Operazione Strade Sicure atta a garantire il controllo del territorio.

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