Fascia Emostatica Tourniquet Militare Emergenza Primo Soccorso 118 Croce Rossa Art.TOU
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Farsi del male (e sapere come cavarsela!)

Pubblicato il 2 marzo 2014 da 2 trapper


Come spesso accade cercavo tutt’altro quando mi sono inbattutto in questo bell’articolo di Davide Mori. A parte ringraziare l’autore e consigliare fortemente la visita del suo sito, che è veramente ricco, ben fatto e curato, ho deciso di proporlo perchè , che ci si trovi in un ambiente rurale, magari in gita oppure in piena città, può sempre capitare di farsi male oppure di dover prestare un primo soccorso. Ricordando a tutti di fare attenzione e di operare in modo rigorosamente sicuro soprattutto per l’operatore, vi auguro una buona lettura, ma prima i riferimenti di questo articolo

Davide Mori, da AREA CRITICA

L’autore, inoltre, consiglia i video di questo canale di youtube, di una paramedica decisamente simpatica e geniale



Probabilmente vi sarà già capitato di dover arrestare una emorragia più o meno grave nella vostra esperienza lavorativa. Attraverso questo articolo cercheremo di fare luce su come utilizzare e quali differenze esistono tra i vari dispositivi per emostasi disponibili comunemente.



Quando ci troviamo di fronte ad una emorragia, sia essa copiosa o meno, la prima cosa da fare è quella di elevare l’arto e comprimere l’arteria che interessa la zona colpita dalla lesione. Per esempio, nel caso di una lesione dell’avambraccio procederemo elevando l’arto, e praticando una energica compressione sull’arteria brachiale del paziente. Da notare che l’elevazione dell’arto deve essere fatta tenendo in considerazione il tipo di lesione riportata e le eventuali fratture occorse. In alcuni casi, la semplice messa in pratica di queste due manovre permette la risoluzione delle piccole emorragie, ma cosa fare se la fuoriuscita ematica non accenna a fermarsi?

Esistono diversi dispositivi utili a tale scopo:
◾Il bendaggio compressivo
◾Il laccio emostatico
◾Il tourniquet

L’applicazione del bendaggio compressivo è sicuramente il trattamento d’elezione nelle emorragie, questo perché è l’unico in grado di garantire una emostasi selettiva della ferita con una corretta perfusione dell’arto lesionato, evitandone così l’ischemia. Il bendaggio compressivo è relativamente semplice da utilizzare seppure richieda più tempo nell’applicazione rispetto agli altri due presidi.

Per il bendaggio compressivo si procede nel seguente modo:

Si posizionano delle compresse di garze sul focolaio dell’emorragia, dopo di che si procede all’avvolgimento delle stesse utilizzando una benda elastica autoretraente e autoadesiva, o una comune benda orlata. Nel caso di particolari tipi di fratture, come quelle esposte, dove la compressione in loco è controindicata è possibile applicare il bendaggio compressivo a monte della lesione in corrispondenza dell’arteria che irrora la parte interessata.



Tourniquet
Per quanto riguarda il tourniquet ed il laccio emostatico, il discorso è diverso. Questi due presidi non permettono l’emostasi selettiva della emorragia bensì, arrestando completamente il flusso ematico verso la zona lesionata faranno sì che questa si ischemizzi. Per questa ragione l’uso del laccio e del tourniquet è da sconsigliare, e da indicare solo in circostanze estreme dove si ravveda ad esempio l’esigenza di creare emostasi contemporaneamente in più soggetti, o dove il bendaggio compressivo non avesse sortito gli effetti desiderati. In qualsiasi caso si dovranno prediligere lacci o tourniquet in grado di coprire più superficie possibile, evitando così concentrare la pressione su una zona limitata. Si stima in oltre che il tempo massimo di applicazione non debba superare i 40 minuti.

L’applicazione del laccio e del tourniquet è di immediata facilità, sarà sufficiente posizionarli a monte dell’emorragia praticando una discreta forza compressiva per arrestare il flusso ematico e la relativa fuoriuscita di sangue dalla ferita.

Una valida alternativa al tourniquet, per quanto arrangiata, è rappresentata dal bracciale dello sfigmomanometro, il quale ci darà la possibilità di regolare la compressione attraverso la camera pneumatica e limitare quindi il danno ischemico dell’arto.

In definitiva ci sentiamo di consigliare l’utilizzo in prima battuta del bendaggio compressivo, limitando l’uso del tourniquet e del laccio emostatico alle sole situazioni di reale emergenza dove non si hanno a disposizione i tempi tecnici per l’applicazione di un presidio in grado di garantire emostasi e perfusione dell’arto.
  • Professionale
  • Autorizzato
  • Prezzo Imbattibile

Ulteriori informazioni

Giorni di spedizione 3
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Codice EAN 7423736077093

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