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Prodotto Italiano
La Chiesa promosse e protrae, fino ai giorni nostri, il riconoscimento degli Ordini militari e religiosi del Medioevo e istituì, nel corso della storia, nuovi Ordini onorifici. Il primo titolo Equestre Pontificio fu quello dello Sperone d’Oro che è da considerarsi più una distinzione onorifica che un Ordine vero e proprio.
Nel 1471 il Pontefice Paolo II conferì le prime investiture di “Cavaliere di San Pietro” come titolo onorifico da parte della Santa Sede.
Cavaliere di San Pietro si riferisce alla investitura cavalleresca onoraria proveniente dalla Santa Sede, talvolta definita “Speron d’Oro”, ben distinta dalla Cavalleria conferita dai Sovrani.
Fino dal 1500 alla Corte Pontificia non vi fu un vero e proprio Ordine Equestre con obblighi e privilegi regolati da statuti e le investiture non sempre avevano un’insegna o distintivo proprio.
Nel 1520 il Pontefice Leone X fondò l’Ordine di San Pietro, il primo Istituto di Ordine Cavalleresco Onorario, composto dal 401 Cavalieri componenti di taluni uffici della Cancelleria Apostolica.
La qualifica d’onore consisteva in una decorazione e i Cavalieri versavamo alla Santa Sede una cifra e in cambio ricevevano onori e redditi.
Nel 1540 il Pontefice Paolo III istituì i Cavalieri di San Paolo che erano duecento ed avevano molte analogie con l’Ordine di San Pietro.
Nel 1546 il Pontefice Paolo III istituì i Cavalieri del Giglio in numero di cinquanta e successivamente il Pontefice Paolo IV nel 1556 aumentò il numero a trecento Cavalieri.
Questi Ordini come altri che seguirono (Ordine di Laureano duecentosessanta Cavalieri e l’Ordine Piano cinquecentotrentacinque Cavalieri) non erano tanto dei veri e propri Ordini militari ma piuttosto degli impieghi od incarichi effettivi e onorari della Camera Apostolica detti “vacabili”, che venivano rilasciati dietro pagamento di cifre fisse con voto e promessa di difendere e di sostenere la Chiesa.
Solo Napoleone nel 1810 soppresse i Cavalieri che costituivano un onore notevole per il bilancio della Santa Sede.
Iniziò cosi la liquidazione di tutte le cariche “vacabili” e nel 1815 quando il Pontefice Pio VII rientrò a Roma dall’esilio molte cariche erano state estinte e altre furono definitivamente abolite nel 1901 dal PonteficeLeone XIII.
Dal 1500 fu istituito l’Ordine del Cristo, un Ordine regolare non fondato dalla Santa Sede, ma che i Pontefici usarono conferire a titolo onorifico e come tutti gli altri Ordini prevedeva il voto o promessa di difendere e sostenere la Chiesa.
Tutte le istituzioni equestri avevano sempre fisionomia cattolica e portavano titoli sacri come l’Ordine del Cristo, dello Spirito Santo, di San Giorgio, di Santissima Annunziata, di Santo Stefano e altri, conservando relazione di filiale devozione e rispettosa deferenza verso la Santa Sede Apostolica.
Cosi fino alla fine del Secolo XVIII la Chiesa fu promotrice degli Ordini di cavalleria regolare ed onoraria.
Alcuni Ordini fondati nel Medioevo, per iniziativa privata e approvati successivamente dalla Chiesa si estinsero dopo pochi anni e tra questi ricordiamo l’Ordine Militare della Vergine, detto anche della Concezione di B.V. Immacolata, e l’Ordine e Milizia dei Cavalieri della Madre di Dio, che si proponevano di difendere la religione cristiana e di
fare la guerra ai Turchi. Nel 1788 con la Rivoluzione francese furono soppresse, insieme all’aristocrazia, anche gli Ordini Cavallereschi, che contrariarono la mentalità rivoluzionaria per il loro aspetto religioso, per la provenienza medioevale e per la loro natura in parte nobiliare, essendo dotati di cospicui beni, furono esposti a confische.
Passata la Rivoluzione ed instaurato l’Impero Napoleonico nacque una nuova insigne equestre: la Legion d’Onore definita Ordine democratico e laico in contrapposizione con gli Ordini antichi.
L’Ordine della Legion d’Onore fu il capostipite di molte distinzioni e onorificenze cavalleresche del Secolo XIX e del Secolo XX.
La Legion d’Onore è l’esponente di una nuova concezione del titolo Equestre inteso come ricompensa onorifica e decorazione di merito, destinata a premiare i meriti civili o militari senza alcun riferimento alla religiosità o alla nobiltà e la nazionalità dell’insignito.
Successivamente, in tutto il mondo, si assiste ad una numerosa fioritura di Ordini basati sul modello francese indipendenti dal culto religioso che vengono denominati Ordini di merito civili e laici.
Nelle antiche istituzioni Equestri vi era sempre una sola classe di Cavalieri ed i titoli di Commendatore e di Cavaliere di Gran Croce che iniziarono ad essere conferiti dal Secolo XV, rappresentarono sempre qualifiche onorifiche con effettivo godimento di benefici.
Gli Ordini attuali sono invece suddivisi, data la loro natura onorifica , in varie classi, cosicché la decorazione sia adeguata ai meriti dell’insignito. I diversi gradi sono: Cavaliere di Gran Croce o come viene definito alla francese Gran Cordone, Commendatore con Placca, Commendatore/Dama di Commenda e Cavaliere/Dama.
Nel secolo XIX quindi scompaiono quasi tutte le antiche istituzioni cavalleresche e si modificarono, notevolmente, gli Ordini che sopravvissero.
Ogni Nazione costituì proprie Onorificenze laiche e democratiche che solo per nome o per fattezza ricordano quelle del passato.
Anche lo Stato Pontificio fece un rinnovamento delle Onorificenze equestri sempre però restando entro i limiti di una forte tradizione, volta alla tutela della cavalleria.

Nella Cavalleria Pontificia, si hanno oggi sei Ordini: Ordine del Cristo, Ordine dello Sperone d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno, Ordine di San Silvestro Papa e Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Di questi attuali sei Ordini tre sono considerati di merito, uno di fondamento nobiliare e due sono di tipologia mista.
Gli Ordini di merito molto simili agli Ordini Laici e sono quelli di San Gregorio Magno istituito nel 1831, di San Silvestro e del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Gli Ordini del Cristo e dello Sperone d’oro che nel passato venivano conferiti alla nobiltà, oggi sono considerati di merito e sono destinati a Capi di Stato, Capi di Governo o Sovrani.
Gli Ordini Equestri pontifici hanno caratteristica laica, in quanto non sono conferibili ad ecclesiastici.
L’Ordine Piano oggi Ordine di merito è l’unico che ha avuto fino al 1940 una duplice natura, sia aristocratica che cavalleresca e si ricollega direttamente all’antica cavalleria della Chiesa.
Intorno al 1840 la Santa Sede rielabora l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che oggi viene conferito da un cardinale Gran Maestro essendo di “subcollazione” e non più, come nel passato, direttamente dal Santo Padre, come le Onorificenze definite di “collazione” diretta.
Nel secolo scorso i Papi istituirono tre Onorificenze, definite erroneamente Ordini, ma più esattamente erano Onorificenze di merito oggi non più in vigore, più precisamente del Moretto, di Santa Cecilia, e degli Avvocati di San Pietro.
La prima fu conferita da Papa Pio VII il 23 Settembre 1806 riservata al Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di San Luca, considerata un’Onorificenza accademica più che un’onorificenza equestre, cessò nel 1870.
Il 15 Novembre del 1847 fu fondato l’Ordine di Santa Cecilia per i Dirigenti dell’Accademia musicale pontificia, tale Ordine cessò nel 1870.
Nel 1878, dopo la presa di Roma, fu costituito l’Ordine degli Avvocati di San Pietro per la tutela giuridica della Santa Sede e si costituì un gruppo di giureconsulti cui Pio IX accordò la suddetta denominazione.
Era in effetti una Commissione tecnica con un Presidente Gran Maestro e un Cardinale e fu soppressa da Pio X il 26 maggio 1909.
Nel 1905 iniziò una radicale riforma degli Ordini pontifici che, appunto, furono portati a sei e fu definita una graduatoria: la precedenza fu data all’Ordine del Cristo, poi all’ordine dello Sperone d’Oro, posto sotto il patrocinio della Madonna, ed infine: l’Ordine Piano, l’Ordine di San Gregorio Magno, l’Ordine di San Silvestro Papa.
Continuano ad essere, comunque, conferiti da un Cardinale Gran Maestro e dal Patriarca Gerosolimitano, per speciale delegazione pontificia, i gradi dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dal Maestro Generale dell’Ordine Teutonico quelli dell’Ordine di riferimento.

Ordini Cavallereschi Pontifici Contemporanei

Gli Ordini Equestri Pontifici contemporanei sono suddivisi tra militari e civili.
Quelli militari sono: l’Ordine Supremo del Cristo o Milizia di Nostro Signore Gesù Cristo e quello dello Sperone d’Oro o Milizia Aurata.
Quelli civili sono l’Ordine Piano, San Gregorio Magno e San Silvestro Papa che non hanno tradizione militare ed infatti la divisa non ha spalline né speroni ed ha l’aspetto di un’uniforme diplomatica.
I primi due cioè l’Ordine Supremo del Cristo e dello Sperone d’Oro vengono nominati dal Santo Padre gli altri vengo conferiti per mezzo “Brevi” (brevi manu) emessi dalla Segreteria di Stato Vaticana impresse da un sigillo raffigurante San Pietro quale pescatore di anime.
Le pratiche relative alle Onorificenze erano trattate fino al 1908 dalla Segreteria dei Brevi, che fu soppressa, successivamente, ed incorporata nella Segreteria di Stato Vaticana come Sezione e quindi il Cardinale Segretario di Stato fu investito della carica di Cancelliere degli Ordini Cavallereschi.
Il conferimento di Onorificenze Cavalleresche Vaticane spetta al Pontefice, in virtù della sua qualità di Capo Sovrano dello Stato Pontificio, inteso sia in senso territoriale che in senso di sovranità di natura spirituale con personalità di diritto internazionale.
Nel periodo compreso tra il 1870 e il 1929 la Santa Sede fu sprovvista del controllo territoriale, ma conservò la sovranità di natura spirituale di carattere internazionale, che comportò tra le altre caratteristiche, la facoltà di conferire Onorificenze.
Successivamente al 1929 il diritto Araldico e Cavalleresco della Santa Sede tornò duplice, sia come “sovranità spirituale” che come sovranità territoriale sullo Stato della Città del Vaticano.
Resta sempre valida la regola delle due diverse metodologie di conferimento delle Onorificenze di Collazione e SubCollazione, a seconda che vengano conferite direttamente dal Pontefice o dal Delegato Apostolico.
Alla Onorificenza di Collazione appartengono le Onorificenze:
dell’Ordine Supremo del Cristo, dello Speron d’Oro, dell’Ordine Piano, di San Gregorio Magno e di San Silvestro Papa.
A quella della SubCollazione appartengono le Onorificenze dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e l’Ordine dei Cavalieri Teutonici di Santa Maria.



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1-Ordine Supremo del Cristo oppure della Milizia di Nostro Signore GEsù Cristo
Istituto il 14 Marzo 1319 da Giovanni XXII Classe Unica Il Re Dionigi I del Portogallo I nel 1318 istituì un nuovo Ordine,
chiamato Ordine Supremo del Cristo, con carattere regolare e militare, e ad esso assegnò i beni dei Templari nel territorio portoghese.
L’anno successivo nel 1319, tale Ordine, fu assimilata dallo Stato della Chiesa per "diritto di collazione" con bolla di Giovanni XII.
Re Dionigi, "filotemplare", costituì la milizia per accogliervi gli ultimi cavalieri Templari, perseguitati nel resto d'Europa dalle autorità ecclesiastiche in combutta con la corona francese.
Il Re del Portogallo accentuò la connotazione militare dell'Ordine, ponendo al primo posto tra i doveri dei suoi membri la lotta contro i musulmani ed imponendo ai giovani cavalieri un noviziato di tre anni di guerra oltre che i voti di castità e povertà; per questo, tale Ordine, fu considerato una sorta di ricostituzione dell'Ordine dei Templari.
La nuova milizia cavalleresca ebbe il compito di difendere il regno dell’Algarve contro gli infedeli.
Il successo delle battaglie belliche intraprese ne fece subito un milizia ricca e potente.
Per poter far parte della milizia ed essere ammesso all’Ordine e fregiarsi dell’investitura bisognava, secondo ciò che era previsto negli statuti, prestar servizio nelle campagne contro i Mori per difendere la patria e la fede, dando prova di grande impegno spirituale e valore militare.
Con le indicazioni del Papa Alessandro VI che esonerava i Cavalieri dall’obbligo dei voti, l’Ordine muta le sue caratteristiche e diviene da Cavalleria militare, Cavalleria mista e successivamente Cavalleria onoraria.
Cosi iniziò a prevalere negli Ordini militari la tendenza all’accoglimento insieme ai Membri professi, di Cavalieri Onorari che potevano essere coniugati e non erano tenuti al voto di povertà e di obbedienza, ma non potevano però partecipare al governo dell’Ordine, ma bensì erano assegnati alle imprese militari e alle funzioni amministrative.
Dal secolo XVI l’attività militare dei Cavalieri del Cristo andò lentamente diminuendo restando comunque sempre una milizia potente della Chiesa.

L’Ordine mantenne e migliorò lo stato dei Castelli dei Templari e creò nuove Rocche fra le quali il Palazzo del Gran Magistero a Tomar.
La Santa Sede vigilava e sorvegliava la vita e la disciplina dei Cavalieri, ma in seguito nel 1522 con il Papa Adriano IV che affidò l’amministrazione dell’Ordine ai Sovrani, si andò sempre più ad unificare l’Ordine del Cristo a quello della Corona.
In tal modo la Milizia del Cristo cessava di essere un Ordine magistrale ed autonomo per diventare un ordine della Corona di tipo onorario.
I Papi si consideravano depositari della facoltà di conferire direttamente la nomina a nuovi Cavalieri di ogni Nazione e anche non nobili, mentre in Portogallo i Re e i Gran Maestri continuavano a conferirlo solamente ai nobili.
Si costituirono pertanto due rami ben distinti che facevo riferimento a due diverse Autorità: quello Portoghese che esonerava i Cavalieri da alcuni voti, ma li obbligava a difendere la Chiesa e difenderla dai Saraceni; e quello di cui facevano parte i Cavalieri nominati da Roma che godevano di una semplice onorificenza equestre.
Con Paolo VI fu rivisitato il ramo romano dei Cavalieri del Cristo e con Gregorio XV il conferimento dell’ Ordine da parte della Santa Sede acquistò particolare solennità.

E’ una delle onorificenze più insigni ed illustri.

Nel 1878 l’Ordine del Cristo venne completamente riformato e nel 1905 il Papa Pio X riorganizzò e amplificò, con un provvedimento del 7 Febbraio 1905, il prestigio dell’Ordine considerato l’Ordine supremo fra gli ordini Equestri della Santa Sede.
Il provvedimento modificò anche la natura e gli attributi dell’antica insigne milizia.
L’Ordine pontificio del Cristo è riservato solo ai Capi di Stato e ai Sovrani.
L’Ordine del Cristo si poteva, nei secoli XVI e XVIII, considerare sotto il duplice aspetto della collazione da parte della Chiesa e della sub.collazione da parte della Corona del Portogallo.
Così ad oggi vi sono due diversi Ordini che hanno in comune le origini e il nome, ma le insigne sono diverse a seconda che vengano conferiti dal Papa ed in questo caso hanno una fisionomia chiesastica; se invece vengono conferiti dalla Repubblica Portoghese hanno una fisionomia laica modellata sulla Legion d’Onore.



2- Ordine dello Speron d’Oro MILIZIA AURATA
Istituito in epoca non precisa; restaurato da San Pio X il 7 Febbraio 1905
Classe Unica
L’ordine dello Speron d’Oro o Milizia Aurata è considerata una delle onorificenze più diffuse; sia i Papi che gli Imperatori conferivano questi cavalierati e la Santa Sede diede inizio a tali nomine nella prima metà
del Secolo XIV.
I Cavalieri del Papa ricevevano le insigne formate da un collare con croce, il cinturone di tessuto dorato, la spada con elsa dorata e gli speroni d’oro.
Uguale era l’insigne conferita ai Cavalieri dell’Imperatore. Sin dal Medioevo lo Speron d’Oro appartiene alla Cavalleria onoraria in quanto la Chiesa prima e i Sovrani poi usarono conferire la dignità cavalleresca con la cerimonia della consegna degli speroni dorati e da ciò venne il termine di Cavalleria di Speron d’Oro e di Milizia Aurata.
Laddove i Cavalieri degli Ordini regolari dovevano compiere in Convento il periodo del noviziato, i Cavalieri dello Speron d’Oro compivano un periodo di servizio in qualità di scudiero o di servizio militare e venivano poi “armati” milite e cavaliere, con una solenne investitura con cui ricevevano le armi, il cingolo militare d’oro e gli speroni d’oro.
Alcune volte il Papa conferiva anche un fermaglio con le chiavi decussate d’oro cosicché molti aggiungevano le chiavi e la tiara nei loro stemmi.
I Papi usavano conferire lo Sperone d’Oro agli Ambasciatori di Venezia finito il loro triennio a Roma, alle persone nobili quale premio ad azioni degne d’onore o a coloro che si erano distinti per benemerenze civili, senza aver avuto alcun tirocinio militare.
L’insignito dello Speron d’Oro non aveva vincoli, salvo quello di rispondere agli ordini, in caso di guerra, di chi lo aveva investito dell’onorificenza.
Anche i Sovrani, i Principi i Ministri gli Ambasciatori e i Condottieri ricevettero dai Pontefici le insegne della milizia Aurata.
Con il conferimento della Milizia Aurata veniva insieme conferita la nobiltà.
Nel’ 500 venne unito al conferimento di dignità di cavaliere Aurato il titolo di conte del Sacro Palazzo Lateranense o conte palatino.
La Contea Palatina dal Secolo X al Secolo XIV era una delle cariche più alte della Corte Pontificia ed imperiale, ma poi perse di importanza come titolo nobiliare ed onorifico, in quanto troppe onorificenze furono concesse.

Alla fine del Medioevo ed al principio dell’età moderna la cavalleria decadde così come per l’istituto dei cavalieri aurati pontifici che divenne una semplice decorazione onorifica che si concedeva diffusamente.
Tali segni di decadenza ed inflazione si ebbero, ad esempio nel 1367, quando il Papa autorizzò il marchese di Ferrara a nominare alcuni cavalieri di Speron d’Oro e quando i Papi e gli imperatori attribuirono ad alcuni Collegi e famiglie la facoltà di nominare Conti palatini e Cavalieri aurati.
Altro segno di tale decadenza si ebbe da parte di Papa Pio IV nel nominare Cavalieri aurati e conti palatini tutti i membri del Collegio dei Nobili Giureconsulti di Milano di cui aveva fatto parte prima della nomina Pontificia.
Oltre ad essi ebbero tale onorificenza anche altri componenti di Enti analoghi quali il Collegio dei Medici di Milano, i Professori della Facoltà di Giurisprudenza, alcuni prelati della Curia Romana, alcuni Cardinali Legati e i Nunzi.
I Cavalieri erano comunque sempre personaggi che davano garanzia di serietà e di cautela.
Tuttavia, gli abusi non mancarono, soprattutto dopo che la subCollazione fu concessa come un privilegio familiare ereditato alla casata ducale degli Sforza di Santa Fiora, durante il Papato di Paolo III nel 1539 cui succedettero i Cesarini.
In realtà queste delegazioni temporanee o permanenti non erano una novità, in quanto le consuetudini cavalleresche del Medioevo ammettevano che i Cavalieri potessero armare altri Cavalieri.
Anche l’Impero concedette a grandi feudatari la facoltà di creare Cavalieri aurati cosi come di conferire la nobiltà talvolta anche per i discendenti come un privilegio trasmettibile.
Tutto questo contribuì ad accentuare la decadenze della Milizia aurata che, priva oramai del contenuto esclusivo, ma distribuita senza un’opportuna selezione, divenne un’insegna onorifica che si poteva ottenere con facilità.
Nel 1560 Papa Pio IV istituì il Collegio dei Cavalieri Pii o Piani e diede inizio alla vera riforma della Milizia Aurata, che cessò di esistere come tale, perché modificata.
Il Collegio di Pio IV conferiva ai propri Membri la qualifica di Cavalieri aurati con privilegi diversi come conti e palatini, ma al tempo stesso la Milizia aurata continuò ad essere distribuita dalla Santa Sede e dagli Enti delegati.
I Cavalieri aurati, non costituendo un Ordine, non avevano un’ uniforme né tantomeno una divisa, ma indossavano le caratteristiche distintive dell’antica cavalleria come gli speroni d’oro, il cingolo militare e la spada con l’impugnatura d’orata.
Nel Secolo XVI i Cavalieri aurati portavano al collo una Croce Bianca ad otto punte sospesa ad un collare o una catenella d’oro od un nastro rosso, molto simile a quella dei Cavalieri di Malta, con un piccolo speron d’oro pendente dal braccio inferiore.
Alla Milizia aurata potevano essere iscritti anche gli ecclesiastici. Lo Speron d’oro conservò sempre il suo prestigio sia per le sue insigne tradizioni e sia perché i propri Cavalieri aurati erano considerati nobili.
Dal Secolo XVI al Secolo XVIII molti aspiravano alla Cavalleria aurata in quanto l’essere nobile era elemento fondamentale, non solo come titolo d’onore, ma come condizione necessaria per accedere a cariche e funzioni civili e militari, nonché taluni uffici ecclesiastici.
La nobiltà che da essa derivava era solo personale; quando i Sovrani vollero unire al titolo di cavaliere aurato la nobiltà ereditaria, lo dichiararono sempre nel diploma di concessione altrimenti tale titolo decadeva.
Coloro che furono decorati dello Sperone d’oro negli Stati della Chiesa non costituirono una classe di ceto nobile, ma furono investiti d’una decorazione o distinzione che implica il privilegio della nobiltà.
Nel 1803 con il rescritto Pontificio che fissò un’uniforme per i Cavalieri si fece il primo passo verso la trasformazione della Milizia aurata che divenne un vero e proprio Ordine.
Le troppe nomine avvenute, alcune volte con superficialità e la decadenza delle Istituzioni di Cavalleria avevano gettato un certo discredito sull’Ordine dello Speron d’Oro.
Tanti furono gli abusi di tali onorificenze che alcuni Sovrani cattolici non vollero riconoscere nei loro regni i Titolari degli ordini equestri che non fossero conferiti direttamente dalla Santa Sede.
Nel 1815 il Papa Pio VII per ridare autorevolezza all’ istituto dello Speron d’oro, tanto antico e prestigioso, soppresse la facoltà della subCollazione che era stata data a Collegi e Facoltà Universitarie.
Anche Gregorio XVI proseguì sulla stessa linea ed invitò i Cesarini Sforza a rinunciare al loro privilegio, revocando le bolle concesse dai suoi predecessori e riservando solo alla Santa Sede il conferimento dello Speron d’oro.
La Milizia aurata tornava così alla sua iniziale figura giuridica di Cavalleria di collazione diretta del Papa e fu ricostituita in forma di Ordine Equestre vero e proprio come quello di San Gregorio Magno, fondato dieci anni prima ed intitolato a San Silvestro, in omaggio alla leggenda che ne attribuiva l’istituzione a quel Papa; ne risultò la nuova
denominazione di Ordine di San Silvestro e dello Speron d’Oro.

Si ebbero cosi due classi: Cavalieri e Commendatori, mentre prima vi erano solo Cavalieri.
Il numero dei Cavalieri fu fissato a 300 e quello dei Commendatori a 150.
La decorazione era una Croce Bianca ad otto punte accantonata da raggi d’oro, caricata d’un medaglione con effige di San Silvestro circondata d’un bronzo azzurro con le parole in oro: S. SILVESTRO P.M.; sul rovesci del medaglione era invece inciso MDCCCXLI GREGORIUS XVI RESTITUIT.
Il nastro rosso fu modificato con l’aggiunta di due liste nere. Nel 1905 con il Papa Pio X si ebbe la definitiva riforma di tutta la Cavalleria Pontificia e si scisse l’Ordine in due:
Milizia Aurata o Ordine dello Speron d’Oro, che fu ristabilito in tutto il suo antico splendore e fu posto al secondo grado nella gerarchia degli Ordini Pontifici ed infatti conferito, quasi esclusivamente, ai Capi di Governo;
Ordine di San Silvestro che fu posto al quinto grado e che è una comune onorificenza di merito.
Lo Speron d’Oro ha una sola classe di cavalieri il cui numero è fisso a cento come quello dell’Ordine del Cristo.
La Croce è sempre ad otto punte con lo sperone, ma ora smaltata di giallo anziché bianco, senza raggi; il Medaglione centrale è bianco col monogramma della Madonna, sotto la cui protezione è posto l’Ordine;
La Croce è appesa ad un trofeo militare, che ricorda il nome della Milizia aurata; il nastro rosso con filetti bianchi è ora sostituito da un collare d’oro.
I Cavalieri sul petto portano una Placca o Stella d’argento caricata della croce gialla, senza trofeo.



3- Ordine Piano
Istituito il 17 Giugno 1847 da Pio IX Riformato da Pio XII l’11 Novembre 1939 e il 25 Dicembre 1957.
L’Ordine Piano fu istituito dal Papa Pio IX nel 1847 ed ha pochi legami con quello omonimo fondato dal Papa Pio IV nel 1560.
Pio IV diede vita ad un Collegio di Cavalieri che furono detti Pii, Piani o Partecipati e che costituirono in parte la corte laica del Papa.
L’Ordine Piano era un Corpo di gentiluomini che non portavano armi, destinati a ricoprire cariche della Camera Apostolica sempre al fianco della persona del Papa e il loro Collegio aveva un contenuto economico e quindi non militare.
Avevano l’onore di accompagnare il Papa alle celebrazioni pubbliche e straordinarie e di servirlo in cambio di grandi privilegi, dipendendo direttamente dalla Santa sede e di precedere in Roma ed ovunque i Cavalieri di Malta.
I Cavalieri dell’Ordine Piano godevano del titolo di Conti Palatini, di quello di cavalieri di Speron d’oro e della nobiltà personale.
Fu decretato che tutti i Cavalieri Pii chierici s’intendessero ipso iure essere Notari Apostolici e che i laici fossero dell’Aureata Milizia, cosiché nel caso terminassero di essere Partecipanti rimanessero Conti del Palazzo Lateranense e Notari di Santa Sede e Cavalieri Aureati.
Era obbligo dei cavalieri di seguire i comandi della Santa Sede anche nell’eventualità di spedizioni di Crociate o in Concili generali.
L’insegna dei Cavalieri Piani consisteva in un medaglione d’oro recante da un lato lo scudo mediceo sormontato dalla tiara e dalle chiavi pontificie, dall’altro l’immagine di S. Ambrogio.
Nel 1847 il Papa Pio IX indicò il Collegio come un vero e proprio Ordine Equestre che costituì fino al 1939 l’unico Ordine di Cavalleria “nobilitante” della Santa Sede.
Pio IX riformò tutta la cavalleria pontificia adattandola ai nuovi tempi e dedicò cure particolari all’ Ordine Piano che doveva essere la continuazione ideale di quello istituito da Pio IV.
L’Ordine fu riformato in due Gradi con Cavalieri di Prima Classe che acquisivano nobiltà trasmissibile e Cavalieri di Seconda Classe che acquisivano nobiltà personale.
Come decorazione invece della Croce consueta fu adottata una Stella ad otto raggi smaltata d’azzurro caricata d’uno scudetto bianco con le parole PIUS IX circondato da un cerchietto col motto VIRTUS ET MERITO;
la stella è applicata sopra una placca a raggi ondulati, d’argento e d’oro, secondo i gradi.

La stella fu adottata al posto della corona in quanto l’ordine spesso veniva conferito a ministri, diplomatici e personalità di religione diversa.
Le insigne dell’Ordine erano portate dai Cavalieri di prima classe al collo, appese ad un nastro rosso con due filetti azzurri su ciascun lato, mentre i Cavalieri di seconda classe le portavano più piccole sospese al lato sinistro del petto.
L’uniforme dei due diversi gradi ebbe qualche differenza solo nei ricami.
Per meriti speciali i cavalieri di prima classe potevano altresì essere decorati della placca d’argento.
Il Papa, successivamente, stabilì che i Camerieri segreti ed onorati potessero essere ammessi nell’una e nell’altra classe dell’Ordine Piano.
In seguito fu stabilito che per l’avvenire i cavalieri di prima classe portassero la croce non più appesa al collo, come i commendatori d’altri ordini, ma a tracolla, con una fascia di seta con i colori dell’Ordine e sul petto portassero la placca,
Cosi si costituì il grado di Gran Croce nell’Ordine Piano con Decreto dell’11 Novembre 1856.
Le Classi divennero così tre: Gran Croce, Commendatore (Commendatore con Placca o Grande Ufficiale e semplice
Commendatore) e Cavaliere.
Il privilegio nobiliare continuò ad essere ereditario per i primi Cavalieri e personale per i secondi Cavalieri.
Nel 1939 la Santa Sede ha soppresso la nobiltà annessa all’Ordine Piano e le nuove nomine hanno solo carattere onorifico e non nobiliare, ma restano in vigore le vecchie concessioni per coloro che furono insigniti precedentemente.
In seguito la nobiltà trasmissibile fu anche conferita ad alcuni Commendatori con placca stabilendo così una nuova prassi e acquistando gradatamente un valore consuetudinario e tradizionale. L’Ordine Piano per il suo carattere originario di “Cavalleria Nobiliare” si ricollegava più all’antica cavalleria pontificia che non agli Ordini Equestri statuali; infatti l’Ordine Piano con la sua divisione in tre classi principali ha una struttura simile con gli Ordini minori Gregoriano e di
San Silvestro, mentre è nettamente distinto dalle istituzioni cavalleresche civili che normalmente hanno cinque classi.

Si evidenzia che l’Ordine veniva conferito molto spesso ai nobili, alle Guardie nobili e ai Dignitari laici della Croce pontificia che fossero già in possesso di titoli ed in generale a persone del patriziato, oltre che ai Membri del Corpo Diplomatico che spesso erano nobili.
L’Ordine Piano aveva quindi una figura tipica inconfondibile e ben definita, oltre a godere di un grande prestigio e corrispondeva a precise funzioni stabilite.
Il Papa Pio XII con la costituzione dell’ 11 novembre 1939 soppresse nell’Ordine Piano la nobiltà e quindi privato del suo principale privilegio esso fu ridotto a livello di una qualunque onorificenza equestre, non lontana per natura dagli Ordini Gregoriano e di San Silvestro, restando pur sempre superiore ad essi.
Il Papa Pio XII aumentò di un grado l’Ordine Piano istituendo un nuovo collare d’Oro.
Classi:
1ª Cavalieri e Dame di Collare
2ª Cavalieri e Dame di Gran Croce
3ª Commendatori e Dame di Commenda, con placca; Commendatori e
Dame di Commenda
4ª Cavalieri e Dame

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