Fregio Stemma Militare Malta Ricamato A Mano In Cannotiglia Rosso Aquila Bizantina  Art. MALTA-1

Fregio Stemma Militare Malta Ricamato A Mano In Cannotiglia Rosso Aquila Bizantina Art. MALTA-1

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Fregio Stemma Militare Malta Ricamato A Mano In Cannotiglia Rosso Aquila Bizantina Art. MALTA-1

Fregio Stemma Militare commissionato da Malta
Ricamato a mano in cannotiglia
Fondo: rosso
Misure: 8 x 7 cm
Prodotto Italiano

Mosca, come nuova Costantinopoli, adotta l’aquila Bizantina. San Giorgio che trafigge il drago rappresenta l’antico stemma di Mosca.

L’aquila bicipite o bicefala divenne simbolo dell’ intero territorio dell’Impero Romano d Occidente e d Oriente – un territorio comune con due capitali – quando Costantino trasferì la sede imperiale da Roma a Costantinopoli. Più tardi, l aquila bicipite, d oro in campo rosso, divenne prerogativa dell’ Impero Bizantino, per il quale simboleggiava l unione dell’Occidente e dell’ Oriente d Europa sotto la legittima podestà dell’ Imperatore di Costantinopoli.

In Occidente, invece, l’aquila bicipite, nera in campo d’oro, divenne il simbolo del Sacro Romano Imperatore; il primo ad adottarla in questa forma pare esser stato Ludovico il Bavaro nel 1345 , più tardi, l’Imperatore Sigismondo la fece propria al momento della sua ascesa al trono imperiale nel 1410. Anche gli Asburgo l’adottarono allorché la carica imperiale divenne per loro ereditaria in luogo del loro precedente stemma: un leone rosso in campo d oro. In virtù del legame con l Impero d Oriente, l’aquila bicipite fu adottata da numerosi altri regnanti: Stevan Nemanja (1168-1196) rese la Serbia indipendente da Bisanzio e mise l aquila bicipite sul suo scudo, d argento anziché d oro. Anche la Chiesa Ortodossa utilizza l’aquila bicipite quale proprio simbolo. Passando ad analizzare l’utilizzo dell’aquila bicipite da parte dell’Impero Russo, occorre considerare gli avvenimenti che seguirono la caduta di Costantinopoli, quando il primo Imperatore russo, Ivan III (1462-1505), sposò Zoe (che prenderà il nome di Sofia, dopo essere stata battezzata con il rito Ortodosso, in onore della nonna del marito) Paleologa, nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Bisanzio. Il matrimonio con l’imperatrice Sofia consentì a Ivan III di far propri alcuni simboli dell’Impero Bizantino: innanzitutto lo stemma con l’aquila bicipite, che divenne l’insegna dell’ Impero Moscovita, ed, inoltre, il titolo di erede dell’ impero bizantino.

Non si perse tempo nella cerimonia dell’incoronazione, nella forma introdotta da Ivan, si rivendicarono simbolicamente le pretese russe alla successione di Costantinopoli; infatti, durante l incoronazione i Granduchi di Mosca, i futuri Zar di tutta la Russia, ponevano sulla testa un berretto che, secondo la tradizione, sarebbe stato donato nel XII secolo al principe di Kiev, Vladimir Monomaco, dall’ imperatore Costantino. Non aveva alcuna importanza il fatto che il berretto fosse in modo evidente un prodotto degli artigiani dell’Asia centrale, in quanto, nella leggenda diffusa dalla Chiesa e dal Sovrano, esso diveniva un altro simbolo della continuità del potere imperiale, trasferito da Costantinopoli a Mosca. Proprio questo concetto di continuità doveva diventare la forza motrice dell’espansione russa; in virtù di esso, infatti, si sarebbe potuto motivare il dovere di proteggere gli ortodossi e, nello stesso tempo, l’eredità di Costantinopoli avrebbe potuto spiegare gli sforzi che erano fatti per rinnovare il potente Impero Bizantino, allargando così i confini dell’ Impero Moscovita in tutte le direzioni.

Per l Impero Russo l’aquila bicipite simboleggiava, all’ inizio, il potere temporale e quello spirituale riuniti nelle disponibilità di un unica persona, il monarca Russo. In seguito le due teste dell’aquila russa simboleggiarono le due parti del continente (l’Europa e l’Asia) sulle quali si trovava la Russia, e la loro importanza uguale per il Paese.

Lo scettro (all’inizio fu la clava, un’arma d urto) è il simbolo della difesa della sovranità. La potenza (in forma di sfera) è il simbolo dell’unità, dell’integrità dello Stato. Sulle teste dell’aquila russa vi sono tre corone (la terza apparve sullo stemma nel 1625), che all’inizio simboleggiavano tre grandi principati conquistati dalla Russia quelli di Kazan di Astrakan e di Siberia. Dopo le tre corone furono interpretate come il simbolo della Santissima Trinità, e ancora più tardi come il simbolo dell’unità dei popoli russo, ucraino e bielorusso.

Lo Scudo con l’immagine del Cavaliere sul petto dell’aquila è l antico stemma di Mosca, di cui Ivan III era il Granduca, a partire dal 1730, il Cavaliere è chiamato

“San Giorgio Vincitore che colpisce il drago”, cioè il simbolo della lotta del bene contro il male. Nello stesso tempo questo simbolo, posto nel centro dello stemma, indica che Mosca è il cuore della Russia.

La raffigurazione di San Giorgio che uccide il drago non ha alcuna attinenza con la Sacra Milizia Costantiniana; infatti, il primo Ordine Equestre, fra quelli storici di tutte le Russie, fu quello di Sant Andrea, istituito nel 1698 da Pietro il Grande.

Tuttavia, Pietro il Grande non ebbe tempo di creare dei Cavalieri, perché morì poco dopo la fondazione dell’Ordine, pertanto fu l Imperatrice Caterina I che, nel 1725, nominò il primo Cavaliere.
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